Norme che regolano lo sviluppo delle Green Communities
La legge 28 dicembre 2015, n. 221, nota anche come “Collegato ambientale” – in quanto provvedimento collegato alla legge di Bilancio 2016- rappresenta la prima normativa organica italiana dedicata alla promozione della green economy e alla riduzione dell’uso eccessivo delle risorse naturali. Al contempo, costituisce una cornice normativa essenziale per i Comuni che intendono orientare le proprie politiche verso la transizione ecologica, rafforzando il ruolo degli enti locali.
La legge interviene in modo trasversale su diversi ambiti ambientali di rilievo per gli enti locali: sviluppo ambientale sostenibile, valutazione d’impatto ambientale e sanitario, emissioni di gas a effetto serra e impianti per la produzione di energia, Green public procurement, prodotti derivanti da materiali post consumo o dal recupero degli scarti e dei materiali rivenienti dal disassemblaggio dei prodotti complessi, gestione dei rifiuti, difesa del suolo, accesso universale all’acqua, procedimenti autorizzatori relativi alle infrastrutture di comunicazione elettronica per impianti radioelettrici e in materia di scambio di beni usati, scarichi e riutilizzo di residui vegetali, disposizioni varie in materia ambientale.
Tra le principali innovazioni introdotte dalla legge si segnalano:
- il sostegno alla mobilità sostenibile con fondi dedicati ai Comuni,
- l’introduzione della figura del mobility manager scolastico,
- incentivi fiscali per la bonifica dell’amianto,
- contrasto all’abbandono dei rifiuti di piccole dimensioni,
- la creazione del marchio volontario “Made Green in Italy”
- l’istituzione delle Oil free zone.
La legge ha inoltre previsto fondi per la mitigazione del rischio idrogeologico, introdotto strumenti di misurazione e rendicontazione ambientale, sistemi premianti per le buone pratiche e nuove disposizioni a tutela degli usi civici.