Mobilità condivisa

Nell’ambito della mobilità condivisa vediamo in prima linea il car sharing, bike sharing ed altre modalità di trasporto sostenibili, in linea generale, l’utilizzo di mezzi alternativi di trasporto in condivisione rappresenta certamente una soluzione sostenibile.

Un esempio ne è il fatto che il parco vetture in car sharing sia composto ormai per lo più da autovetture elettriche, al fine di limitare le emissioni e permettere l’accesso alle aree a traffico limitato. 

Il “tasso di mobilità sostenibile”, misurato da “Audimob” rileva quindi ancora una minore percentuale di spostamenti effettuati con mezzi a basso impatto (trasporto pubblico, bicicletta, pedonalità) sul totale.

Circa l’utilizzo dei mezzi collettivi di trasporto, resta pertanto importante porre l’attenzione – per le aree urbane e sul territorio - sulle politiche pubbliche centrali e locali.

Il 22 maggio 2025, è stato presentato il Rapporto “MobilitAria 2025” - realizzato da Kyoto Club in collaborazione con l’Istituto sull’inquinamento atmosferico del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr-Iia) - che ha analizzato i dati della mobilità e della qualità dell’aria al 2024 nelle 14 città metropolitane italiane, rilevando che, nel corso dell’anno 2024, la mobilità nelle principali città italiane è generalmente tornata alla situazione pre- pandemia Covid-19. L’auto è ancora il mezzo protagonista degli spostamenti urbani e il tasso di motorizzazione, il più elevato in UE, in costante aumento in Italia e nelle principali città del nostro Paese.Il Rapporto realizza un focus sulla mobilità sostenibile e città a zero emissioni, nonché sulle misure nazionali per finanziare i relativi interventi, volgendo uno sguardo al recepimento della Direttiva europea 2024/2881 sulla qualità dell’aria, che fornisce una direzione per le politiche ambientali urbane.Novità di MobilitAria 2025 è l’analisi del “gender gap” nel settore della mobilità che rivela differenze significative tra uomini e donne negli spostamenti urbani, dove le donne fanno più spostamenti in genere più brevi, camminano di più ed usano di più il trasporto pubblico rispetto agli uomini.Il settore dei trasporti e del riscaldamento domestico, restano ancora oggi le principali fonti inquinanti in ambito urbano. 

Il miglior risultato tra le 14 grandi città italiane analizzate, è rappresentato da Bologna, che registra un miglioramento della qualità dell’aria con un netto calo del biossido di azoto, con una riduzione del 35% in un solo anno, mentre altrove, i miglioramenti sono minimi (dal 3% al 20%) o invariati e alcune città, come Bari e Venezia, hanno visto un peggioramento (+4%), in ogni caso le emissioni restano ancora distanti dai valori raccomandati dall’OMS.

Mobilitaria propone un indice sintetico per valutare la distanza delle città italiane dall’obiettivo 2030 di mobilità sostenibile. L’indice aggrega otto dimensioni chiave: trasporto pubblico non inquinante, mobilità ciclabile, mobilità condivisa, tasso di motorizzazione, elettrificazione dei veicoli privati, qualità dell’aria, impatto sanitario e sicurezza stradale.

In primo piano c’è Milano, la città più vicina al raggiungimento degli standard europei di mobilità sostenibile, in coda la città di Catania, che ha anche il tasso di motorizzazione più elevato.


Per saperne di più

https://www.cnr.it/it/nota-stampa/n-13535/rapporto-mobilitaria-2025-trasporto-pubblico-locale-automotive-parita-di-genere-qualita-dell-aria-e-salute

https://www.isfort.it/wp-content/uploads/2024/11/RapportoMobilita2024.pdf

https://www.isprambiente.gov.it/it/news/qualita-dell2019aria-nel-2024


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Ultimo aggiornamento: luglio 2025